mercoledì 29 dicembre 2021
Tracce di pensieri anarchico nella Genesi della Bibbia. É il divieto a far nascere il desiderio inconscio di trasgredirlo
venerdì 5 novembre 2021
LO IUS NATURALIS, L'ENCICLICA "FRATELLI TUTTI", I BENI COMUNI E LA PROPRIETA' PRIVATA
SE, COME HO RIPETUTO DIVERSE VOLTE, LA PROPRIETA' PRIVATA ASSUME UN CARATTERE INDIVIDUALISTICO, NEL SENSO DI GARANTIRE UN GODIMENTO DELL'INDIVIDUO NEI CONFRONTI DEGLI ALTRI, EBBENE LA STESSA PROPRIETA' PRIVATA SEMBREREBBE ESSERE FUNZIONALE A QUESTO SCOPO SE E NELLA MISURA IN CUI NON VENISSE RESA TRAMANDABILE PER SUCCESSIONE E SE , SOPRATUTTO, NE VENISSE LIMITATA L'AMPIEZZA A "RAGIONEVOLI QUANTITA' TALI DA GARANTIRE UN PIU' CHE DIGNITOSO ED AUTONOMO TENORE DI VITA " AL SUO TITOLARE (CITTADINO, INDIVIDUO, ESSERE UMANO, DA ULTIMO "PROPRIETARIO PRIVATO").
SECONDO IL MIO SCHEMA DI PENSIERO TUTTAVIA IL DIRITTO NATURALE, IUS NATURALIS, COME ANCHE SPIEGA ROUSSEAU , E' QUEL DIRITTO CHE PREESISTE E CHE GARANTISCE CHE LA TERRA NON E' DI NESSUNO, ED I FRUTTI DI ESSA SONO DI TUTTI. QUESTA VISIONE CIOE' METTE IN LUCE COME TUTTO E' DI TUTTI. ROUSSEAU SI DIFFERENZIA DA LOCKE IN QUANTO IL PRIMO DEFINISCE LA PROPRIETA' COME L'ORIGINE DEI MALI, MENTRE LOCKE LA ESALTA COME PROSECUZIONE POSITIVA DI UN DIRITTO NATURALE DELL'INDIVIDUO.
NELL'ENCICLICA DEL PAPA BERGOGLIO , FRATELLI TUTTI, SI FA RIFERIMENTO ALL'UTILITA' COMUNE DEI BENI DI TUTTI , IN UN CERTO SENSO SI APRE UNO SPIRAGLIO NELLA DIREZIONE DI CIO' CHE ROUSSEAU DICEVA ? FORSE SI. ANDIAMO A VEDERE COSA SCRIVE PAPA FRANCESCO: (118) "118. Il mondo esiste per tutti, perché tutti noi esseri umani nasciamo su questa terra con la stessa dignità. Le differenze di colore, religione, capacità, luogo di origine, luogo di residenza e tante altre non si possono anteporre o utilizzare per giustificare i privilegi di alcuni a scapito dei diritti di tutti. Di conseguenza, come comunità siamo tenuti a garantire che ogni persona viva" E ANCORA, AL PASSO N. 120 : «Dio ha dato la terra a tutto il genere umano, perché essa sostenti tutti i suoi membri, senza escludere né privilegiare nessuno».[94] In questa linea ricordo che «la tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto o intoccabile il diritto alla proprietà privata, e ha messo in risalto la funzione sociale di qualunque forma di proprietà privata».[95] Il principio dell’uso comune dei beni creati per tutti è il «primo principio di tutto l’ordinamento etico-sociale»,[96] è un diritto naturale, originario e prioritario.[97] Tutti gli altri diritti sui beni necessari alla realizzazione integrale delle persone, inclusi quello della proprietà privata e qualunque altro, «non devono quindi intralciare, bensì, al contrario, facilitarne la realizzazione», come affermava San Paolo VI.[98] Il diritto alla proprietà privata si può considerare solo come un diritto naturale secondario e derivato dal principio della destinazione universale dei beni creati, e ciò ha conseguenze molto concrete, che devono riflettersi sul funzionamento della società. Accade però frequentemente che i diritti secondari si pongono al di sopra di quelli prioritari e originari, privandoli di rilevanza pratica."
BELLE ENUNCIAZIONI DI PRINCIPIO, A CUI SPERO SEGUA UNA CONDOTTA COERENTE.
STEFANO PACINI
mercoledì 3 febbraio 2021
LA SOCIETA' MODERNA SI E' BASATA E SI BASA SEMPRE DI PIU' SU ALCUNE LEGGI CHE CAUSANO EFFETTI SOCIALI SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI, SICURAMENTE UNO DEGLI EFFETTI E' LA PALESE INGIUSTIZIA SOCIALE MACROSCOPICA E DIFFUSA A LIVELLO GLOBALE.
I PRINCIPI SU CUI SI E' SVILUPPATO IL MODELLO ECONOMICO SOCIALE MODERNO SONO QUESTI (NEFANDI) PRINCIPI, ORMAI ACCETTATI:
- DIVIDERE LA POPOLAZIONE IN CLASSI CHE NON POSSONO COMUNICARE : LA DIVISIONE AVVIENE IN CLASSI DI RICCHEZZA MATERIALE (SOLDI E ACCUMULI DI PROPRIETA')
- FAR SI CHE SULLA BASE DEL PRIMO PRINCIPIO, SI CREI INVIDIA SOCIALE CHE DIVIDE LA SOCIETA' ANZICHE UNIRLA
- L'INDETERMINATEZZA DELL'ACCUMULO DI BENI IN CAPO ANCHE AD UN SINGOLO PERSONA FISICA O GIURIDICA
- LA POVERTà VIENE CREATA AD HOC. LA POVERTà NON ESISTE DI BASE IN NATURA, ESISTE IN QUANTO RELAZIONE COSTITUITA E CODIFICATA: C'è UNO CHE HA POCO QUANDO UN ALTRO HA TROPPO. E QUESTO DISEQUILIBRIO E' STATO PORTATO SEMPRE PIU' AVANTI SECONDO UNA LINEA DI CRESCITA IPERBOLICA , GRAZIE ALLA PROPRIETA' PRIVATA E LE LEGGI CHE NE REGOLANO LA TRASMISSIBILITA' E L'ACCUMULO (INDEFINITO). LA POVERTA' E' QUALCOSA DA CUI E' QUASI IMPOSSIBILE USCIRE PER CHI NASCE IN POVERTA' : IL SOGNO AMERICANO E' UNA RETORICA CHE SERVE A DARE PIA ILLUSIONE E SOLLIEVO ONIRICO A CHI NASCE POVERO: LA VERITA' E' CHE DIETRO AL RAGGIUNGIMENTO DELL'AMERICAN DREAM BISOGNA EVIDENZIARE UNA CONDIZIONE: IL DOVER RINUNCIARE A UNA FETTA ENORME DI ENERGIE, TEMPO (E SPESSO AFFETTI) CHE PORTA L'ESSERE UMANO AD ADORARE IL MODELLO IPER-CAPITALISTICO ED IPER-EFFICIENTISTICO.
sabato 23 gennaio 2021
La violenza (difensiva) anarchica
A mio avviso, s'intende, l'anarchia non é mai violenta, di base. Essa anzi é atteggiamento positivo e ottimista di persone che credono nell' uomo e nel grande spirito umano. Anche quando leggiamo di quei teorici anarchici individualisti, ci rendiamo ben conto che le loro idee nascono dal rifiuto della violenza dell'uomo sull'uomo (e per questo ambiscono ad una condizione di massimo spazio di libertà individuale possibile). Quando sentiamo o leggiamo di anarchici accusati di atti di distruzione o perfino di atti terroristici dovremmo noi tutti attivare il pensiero critico e cercar di soppesare la verità dei fatti con le varie versioni ufficiali.
La stampa non riporta quasi mai le versioni degli accusati; chi mai intervista su un quotidiano un anarchico accusato di terrorismo? La stampa definisce gli atti (e le organizzazioni sociali sottostanti) di certe resistenze anarchiche come atti terroristici; ma io vi chiedo: non sarebbe forse piu' corretto definirli atti disperati di difesa della liberta' umana contro i soprusi del Sistema e dell'ordine costituito? E' ormai scomparsa dagli scenari politici e sociali quella che veniva correttamente chiamata "lotta armata"; oggi chi dissente e per farlo usa strumenti quali bombe fucili o molotov viene definito terrorista o insurrezionalista. Gli anarchici dovran pur resistere alla minaccia di violenza psico-fisica che fa da substrato a ogni politica statale da 40 anni a questa parte, o no? Se la risposta è no, troveremmo sempre piu' circoli anarchici pieni di persone rassegnate, dimesse e sconfitte, simili piu' a centri sociali squallidi di sinistra. Gli anarchici non dovrebbero essere gente dimessa che scende a miserabili patti con il Sistema e con lo Stato; gli anarchici non dovrebbero essere vigliacche talpe cittadine nascoste in fatiscenti realtà urbane, in attesa che vengano tempi migliori; la mia idea di persona anarchica è quella di una persona che non si accontenta di vivere nella zona grigia di un sistema capitalista, sperando di trovare la pace nelle chiacchiere sull'amore socialista.
La lotta tra interessi eterogenei, nel c.d. sistema democratico, è una lotta ormai impari poiche' il cittadino non si vede rappresentato e deve subire sempre di piu' l'applicazione di leggi "pesanti" di ogni tipo, in assenza di diritti fondamentali; vengono sanzionati le condotte di pericolo e lo Stato si è piegato alla grandi potenze economiche con cui scende persino a patti (guardate la questione dei contratti dei vaccini covid). Lo Stato pretende le tasse su tutto, quello stesso Stato non sa dare neppure una casa al singolo individuo.
Passiamo ora ad esaminare la giustificazione ideologica della violenza di Stato; facciamo un esemplificazione estrema ma possibile: lo Stato fa delle regole e per farle rispettare é pronto anche ad uccidere. Al contrario gli anarchici non vogliono far regole o meglio non si aspettano che ci sia coercizione per farle rispettare. Per questo motivo vi invito ad immaginare la seguete situazione,per quanto astratta:
mentre passeggio per strada alle 23 , una pattuglia di polizia mi intima di fermarmi di identificarmi poiche', avendo io violato il coprifuoco, vogliono elevare verbale per violazione amm.va con addebito di sanzione pecuniaria. Essendo anarchico profondamente mi esonero dal dover rispettare il coprifuoco e conseguentemente non accetto che mi si multi. Non obbedisco nello specifico all' intimazione dei poliziotti e tiro dritto, ma a quel punto (e qui sta la base violentissima dello Stato) essi mi bloccano fisicamente e provano ad ammanettarmi, eseguendo un fermo; coerentemente io mi dimeno e divincolo, al che loro estraggono manganelli e pistole , arrivando a minacciare di utilizzare la forza fisica. Ebbene un vero anarchico a questo punto cosa dovrebbe fare? Secondo me dovrebbe usare ogni mezzo per annientare la violenza dei poliziotti e dovrebbe quindi perfino sparare egli stesso (sarebbe una legittima difesa).
ecco perche ritengo che un anarchico:
1) possa anzi debba girare armato
2) possa usare (efficacemente e quindi con determinazione precisione e prontezza) le armi per non esser da meno dei suoi nemici ( pistola contro pistola; fucile se la minaccia é di usare un fucile, etc). Ogni essere umano, nasce anarchico.
Ad ogni cittadino, fin da giovane, viene inculcato il senso del dovere e con esso la paura della sanzione, che lo porta ad obbedire (per paura) a quelle che vengono definite regole e che son calate dall' alto(la giustificaziibe é l esistenza di un patto sociale a cui pero' han preso forse parte dei lontanissimi antenati....)_
l Anarchico quindi NON deve soggiacere. L anarçhico non rompe le scatole a nessuno Ma in cambio bisogna lasciarlo in pace . Infatti é un responsabile e generoso socialmente. se minacciato di sanzioni o arresti deve resistere a egual misura. percio' all arresto DEVE E PUO OPPORSI CON SPARI DI PISTOLA, FUCILI E MANGANELLI.